sabato 11 giugno 2011

mutuo per la prima casa è single

Da una mirata indagine condotta da Mutui.it si evince che la maggioranza dei cittadini italiani che richiedono un mutuo per la prima casa è single. La realizzazione personale concretizzata dalla casa di proprietà sembra non coincidere con la stabilità affettiva.

Mutuo Surroga

La portabilità del mutuo si concretizza nella possibilità per un mutuatario di "stipulare" presso altro istituto un nuovo contratto di mutuo, ad estinzione del mutuo originario, senza nuova iscrizione ipotecaria ma "trasferendo" la garanzia reale originaria a favore della Banca subentrante attraverso il meccanismo del mutuo surroga nelle garanzie originarie per volontà del debitore. (exArt. 1202 CC)


VINCOLI:

1) Ipoteca di primo grado formale;
2) L'importo del mutuo non può eccedere il debito residuo;
3) I richiedenti devono essere i medesimi intestatari del mutuo da sostituire;
4) Tutte le altre caratteristiche possono variare: durata, tipo tasso, spread, piano ammortamento e periodicità rate.


VANTAGGI:

Nessuna penale Nessuna penale per l'estinzione del vecchio mutuo;

Assenza imposta sostitutiva Assenza di imposta sostitutiva (0,25% prima casa - 2% seconda casa);

Azzeramento istruttoria Azzeramento istruttoria e spese iniziali bancarie;

Rimborso per le spese notarili Rimborso per le spese notarili.

L'operazione di surroga è a zero costi per il Cliente (Decreto Bersani)

L'indicatore sintetico di costo

L'ISC (indicatore sintetico di costo) è il tasso di un mutuo che considera, oltre al tasso applicato con il quale si calcola la rata mensile, anche le spese accessorie iniziali e le spese periodiche.

ESEMPIO:
una banca propone un mutuo di 120.000 Euro in 25 anni al tasso del 5,50% con rata mensile di 736,90;

- Spese di istruttoria Euro 250,00
- Spese di perizia Euro 250,00
- Netto Erogato 119.500 (mutuo - spese iniziali)

- Ass. incendio e scoppio Euro 2,28 mensili
- Rata reale 739,18 (rata + assicurazione)

Il nostro ISC (ex Taeg) calcolato su un capitale di Euro 119.500 con pagamento di una rata mensile di Euro 739,18 è del 5,716%.
Come è possibile notare l'ISC del nostro mutuo è nettamente superiore al tasso o TAN pubblicizzato dalla banca.

L'ISC è un ottimo indicatore utilizzato per confontare i mutui della varie banche e per scegliere il mutuo più conveniente.
Il suo valore è inserito nel Prospetto europeo standardizzato (Esis) che le banche aderenti al codice di condotta europeo forniscono su richiesta dei clienti.

L'indicatore sintetico di costo comprende le seguenti spese:
1) il rimborso del capitale
2) il pagamento degli interessi
3) le spese di istruttoria
4) le spese di perizia
5) le spese di incasso rata
6) le spese di assicurazione imposte dal creditore
7) ogni altra spesa connessa all'operazione di finanziamento
Calcolo Taeg - Isc

 

Il mutuo casa

Il mutuo è un contratto di prestito (articolo 1813 del codice civile) che consiste nel trasferimento di una somma di denaro da un soggetto (mutuante che di solito è una banca) ad un altro soggetto (mutuatario), con l’obbligo da parte di quest’ultimo di restituire nel tempo la stessa somma di denaro aumentata degli interessi maturati.
Il mutuo è ipotecario quando a garanzia della somma ricevuta viene iscritta un’ipoteca sull’immobile volta a tutelare il creditore contro il pericolo dell’insolvenza. In considerazione della forte valenza sociale collegata all’acquisto e/o costruzione dell’abitazione principale, la normativa tributaria consente di realizzare dei risparmi d’imposta in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi nel caso in cui siano stati pagati interessi passivi e oneri accessori relativamente a mutui ipotecari stipulati per l’acquisto della casa.
Mutuo Casa
A favore di chi accende un mutuo per l’acquisto della casa è concessa una detrazione dall’Irpef degli interessi passivi pagati e dei relativi oneri accessori.
La normativa vigente in materia di detrazioni fiscali per gli interessi passivi ed oneri accessori derivanti da contratti di mutuo ipotecario è piuttosto articolata in quanto nel corso degli anni ha subito diverse modifiche con la conseguenza che le detrazioni fiscali spettano secondo limiti e modalità che variano in relazione al tipo di fabbricato (abitazione principale, abitazione secondaria, altri fabbricati non abitativi) e all’anno in cui è stato stipulato il contratto di mutuo.
L’attuale disciplina prevede una detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche pari al 19% degli interessi passivi, e relativi oneri accessori, nonché le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione, derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili contratti solo per l’acquisto dell’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale e delle sue pertinenze per un importo non superiore a 3.615,20 euro.
La detrazione d’imposta si deve far valere nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui gli interessi sono stati sostenuti ma per fruirne è opportuno verificare che ricorrano tutti i requisiti e le condizioni previste che saranno illustrate in dettaglio nei paragrafi successivi.

Mutui per la ristrutturazione della casa

Il mutuo ristrutturazione prima casa rappresenta la soluzione ideale per quanti intendono acquistare una casa sulla quale intervenire con accorgimenti tecnici e strutturali, oppure per chi desidera effettuare qualche miglioria al proprio appartamento già di proprietà.
Attraverso la richiesta di un mutuo per la ristrutturazione della prima casa è possibile accedere a soluzioni di finanziamento estremamente personalizzate rivolte alla realizzazione di interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria dell’immobile in oggetto.
La gamma di prodotti mutuo destinati alla ristrutturazione è molto vasta e le proposte non variano di molto rispetto a mutui destinati all’acquisto della casa. La principale differenza sta nella documentazione richiesta al momento della domanda di mutuo. I mutui prima casa, compresi quelli per la ristrutturazione, possono essere a tasso fisso (con rata costante per l’intera durata del prestito), a tasso variabile, con cap, a rata costante e durata variabile, oppure a tasso misto.
Ogni cliente può così valutare la soluzione di finanziamento immobiliare ideale sulla base delle proprie capacità di spesa: optare per una rata fissa e ottimizzare la pianificazione del prestito, oppure sfruttare le opportunità di un mutuo variabile.
Per richiedere un mutuo ristrutturazione prima casa è necessario allegare alla domanda l’intera documentazione relativa al tipo di intervento preventivato. La procedura è la medesima di una tradizionale domanda di mutuo (richiesta, valutazione di fattibilità, stipula del contratto ed erogazione), ma cambiano le modalità di accesso.
Per i mutui ristrutturazione prima casa, infatti, il richiedente è tenuto ad allegare alla domanda di prestito il preventivo di spesa per le opere da realizzare (in caso di semplice manutenzione ordinaria) mentre sarà necessario inoltrare all’istituto anche alla banca anche il progetto architettonico, la DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) nel caso le opere siano definite di manutenzione straordinaria.
Per il mutuatario che abbia preventivato interventi catalogati come grandi opere (nuove costruzioni, ampliamenti) è richiesta anche la relativa concessione edilizia. Per i mutui ristrutturazione prima casa sono previsti contributi e sgravi fiscali (ad esempio la detrazione Irpef pari al 19% degli interessi passivi e relativi oneri accessori).

Requisiti per le detrazioni fiscali sul mutuo

Requisiti per le detrazioni fiscali sul mutuo

Anzitutto la detrazione fiscale può essere fatta solo per il mutuo ipotecario. Sono esclusi prestiti o aperture di credito ipotecario anche se destinati all’abitazione. Inoltre si possono detrarre i costi relativi ai soli mutui destinati a:
  • acquisto dell'abitazione principale e delle relative pertinenze come box e cantine (non spetta alcuna detrazione in caso di mutuo per l’acquisto delle sole pertinenze);
  • costruzione dell'abitazione principale;
  • ristrutturazione totale dell'abitazione principale comprovata da concessione edilizia e tale da trasformare l’immobile;
  • sostituzione di altro mutuo detraibile  entro i  limiti del debito residuo del mutuo originale.
Per abitazione principale si intende quella dove dimorano abitualmente il contribuente o i suoi familiari. La detrazione spetta quindi al contribuente che ha acquistato la casa ed è titolare del contratto di mutuo, anche se l'immobile è adibito ad abitazione principale di un suo familiare (coniuge, parenti entro il terzo grado e affini entro il secondo grado).

Inoltre ricorda che:
  • in caso di mutuo per acquisto della casa l'immobile va adibito ad abitazione principale entro un anno dall'atto di mutuo pena la perdita definitiva della detraibilità (tranne in caso di trasferimento per motivi di lavoro subentrati dopo l'acquisto). Il periodo può essere esteso a due anni in caso di ristrutturazione documentata ma la detrazione spetta solo dal momento in cui l'immobile viene adibito ad abitazione principale.
  • in caso di mutui per costruzione o ristrutturazione il mutuo deve essere stipulato non oltre sei mesi prima o dopo la data di inizio dei lavori e l'immobile va adibito ad abitazione principale entro sei mesi dal termine degli stessi che devono concludersi nei termini previsti dalla concessione edilizia (salvo proroghe).
Nel momento in cui l’immobile non è più adibito a  prima casa cessa la detraibilità fiscale degli interessi e dei costi del mutuo (tranne nel caso di trasferimento per motivi di lavoro).

Mutuo prima casa e mutuo abitazione principale

Prima di tutto bisogna dire che il termine prima casa e abitazione principale sono due cose ben differenti che però la gente associa molto spesso; infatti il termine prima casa deve essere indicato per chi ha acquistato la sua prima casa e di conseguenza a livello fiscale risulti come primo immobile di proprietà acquistato; mentre nel caso di abitazione principale si intende la casa in cui si abita.
Logicamente acquistare una casa non è mai facile, soprattutto quando si tratta della nostra prima casa di proprietà, in cui poi si andrà a vivere; la maggior parte della gente, infatti tende ad allungare i tempi di acquisto della loro prima casa un po’ per soldi e un po’ per paura.
Proprio per questo motivo sono nati i mutui, i quali permettono al cliente di ricevere un prestito dalla banca e andare sul sicuro; il tutto per i mutui prima casa, avviene secondo agevolazioni, riduzioni e sconti per chi desidera andare a vivere da solo o con la propria famiglia nella loro prima e nuova casa.
Le agevolazioni consistono in riduzioni e sconti legati esclusivamente al prezzo e ai costi del mutuo casa, per via di notevoli detrazioni che lo stato concede. Infatti ad esempio quando si acquista casa bisogna sempre pagare varie spese, come ad esempio: le imposte di registro, l’ iva, ipoteca e l’ imposta catastale.

Mutuo casa di Banca Intesa San Paolo

Il Mutuo Domus Fisso è proposto da Banca Intesa San Paolo per acquisto della prima o della seconda casa, sua costruzione o ristrutturazione, e per la surroga di un precedente mutuo; per tutte queste finalità il Mutuo Domus Fisso eroga una cifra minima di 30.000€, senza limiti massimi fino alla copertura dell’ 80% del valore dell’ immobile messo in ipoteca.Per le sole finalità di acquisto prima casa e surroga di un altro mutuo, Mutuo Domus Fisso di Banca Intesa consente anche l’ erogazione di più dell’ 80% del valore dell’ immobile: tra l’ 80% ed il 95% la cifra minima richiedibile è di 30.000€, per mutui tra il 95% ed il 100% sale a 50.000€, con un limite massimo posto a 300.000€.






Il Mutuo Domus Fisso è proposto da Banca Intesa San Paolo per acquisto della prima o della seconda casa, sua costruzione o ristrutturazione, e per la surroga di un precedente mutuo; per tutte queste finalità il Mutuo Domus Fisso eroga una cifra minima di 30.000€, senza limiti massimi fino alla copertura dell’ 80% del valore dell’ immobile messo in ipoteca.
Per le sole finalità di acquisto prima casa e surroga di un altro mutuo, Mutuo Domus Fisso di Banca Intesa consente anche l’ erogazione di più dell’ 80% del valore dell’ immobile: tra l’ 80% ed il 95% la cifra minima richiedibile è di 30.000€, per mutui tra il 95% ed il 100% sale a 50.000€, con un limite massimo posto a 300.000€.

Il piano di ammortamento è stipulabile tra 5 e 30 anni per importi fino all’ 80% del valore dell’ immobile, tra 15 e 30 anni per importi di percentuale maggiore; il tasso è fisso e parametrato all’ indice europeo IRS secondo la durata.
In entrambi i casi, il Mutuo Domus Fisso di Intesa San Paolo consente di attivare l’ opzione di sospensione rata, ovvero la possibilità, per tre volte nel corso del piano di ammortamento, di sospendere fino a sei rate consecutive (in tali periodi, i tassi di interesse continueranno a venir calcolati).
Le spese di istruttoria e di perizia, prese in carico dalla banca in caso di surroga, sono per le altre finalità a carico del cliente; la polizza di assicurazione mutuo ProteggiMutuo è facoltativa.
Tramite questo link ufficiale avete la possibilità di trovare la filiale di Banca Intesa San Paolo a voi più vicina.

Moratoria banche-imprese

Moratoria banche-imprese

E' stato sigliato il 3 agosto 2009 l'accordo con l'Associazione  bancaria  italiana per favorire  l'adesione degli istituti di credito a pratiche finalizzate alla attenuazione degli oneri finanziari sulle piccole e medie imprese,  anche in  relazione  ai  tempi  di pagamento degli importi.
L'accordo prevede la possibilità di sospendere temporaneamente il pagamento della quota capitale delle rate o dei canoni relativi ad operazioni di mutuo o di leasing. E' inoltre previsto l'allungamento a 270 giorni delle anticipazioni bancarie su crediti.
L’Avviso comune individua nello specifico i seguenti interventi:
- operazioni di sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo;
- operazioni di sospensione per 12 mesi ovvero per 6 mesi del pagamento della quota capitale implicita nei canoni di operazioni di leasing rispettivamente “immobiliare” ovvero “mobiliare”;
- operazioni di allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa, con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi e esigibili;
- un contributo al rafforzamento patrimoniale delle imprese di piccole e medie dimensioni, prevedendo un apposito finanziamento o altre forme di intervento per chi realizza processi di rafforzamento patrimoniale;
- le rate devono essere in scadenza o già scadute (non pagate o pagate solo parzialmente) da non più di 180 giorni alla data di presentazione della domanda;
- possono effettuare la domanda di sospensione le imprese che alla data del 30 settembre 2008 avevano esclusivamente posizioni classificate dalla banca “in bonis” e che al momento della presentazione della domanda per l’attivazione della sospensione o dell’allungamento dell’anticipazione su crediti non hanno posizioni classificate come “ristrutturate” o “in sofferenza” ovvero procedure esecutive in corso;
- la sospensione della quota capitale delle rate determina la traslazione del piano di ammortamento per periodo analogo. Gli interessi sul capitale sospeso sono corrisposti alle scadenze originarie.
Le domande potranno essere presentate fino al 30 giugno 2010.
La moratoria prevista dall'art.5 del decreto anticrisi ha l'obiettivo di  sostenere  le  piccole  e medie imprese in difficoltà finanziaria.
Per saperne di più:
- Il modulo per richiedere la sospensione dei pagamenti (pubblicato il 29 settembre 2009)
- Le banche aderenti (elenco aggiornato al 29 settembre 2009)
- L'accordo con Abi e Confindustria siglato il 3 agosto 2009;
- Il testo dell'art.5 come modificato dalla legge di conversione, corredato dei riferimenti normativi.

Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa

A partire dal 15 novembre 2010 è possibile presentare la domanda di accesso al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa.
Il Fondo, previsto dall'art.2, comma 475 e seguenti, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nasce con l'obiettivo di far fronte alle crescenti difficoltà che i nuclei familiari incontrano nell'assolvere agli obblighi derivanti da mutui contratti per l'acquisto della prima casa, soprattutto nel caso di insorgenza di eventi e circostanze eccezionali ed impreviste, destinate ad incidere negativamente sul reddito complessivo del nucleo familiare.
Il regolamento di attuazione (Decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 7 giugno 2010, n.132, pubblicato nella G.U. del 18 agosto 2010, n.192 e in vigore dal 2 settembre) prevede che, a fronte della sospensione del pagamento delle rate del mutuo acceso per l'acquisto della prima casa, il Fondo rimborsa all'istituto di credito interessato i costi sostenuti dal beneficiario per eventuali oneri notarili anticipati dalla banca stessa, e gli oneri finanziari pari alla quota interessi delle rate per le quali ha effetto la sospensione del pagamento da parte del mutuatario, corrispondenti esclusivamente al "parametro di riferimento" del tasso di interesse applicato ai mutui e, pertanto, al netto della componente di maggiorazione (spread) sommata a tale parametro.
Per parametro di riferimento si intende, l'Euribor nel caso dei mutui a tasso variabileo bilanciato, il tasso IRS in euro per ciò che attiene i mutui a tasso fisso, mentre per i mutui con opzione di scelta di tasso (fisso o variabile), il parametro di indicizzazione corrisponde a quello vigente al momento della presentazione della richiesta di sospensione.
La sospensione del pagamento delle rate può essere richiesta per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo di diciotto mesi nel corso dell’esecuzione del contratto.

lunedì 18 aprile 2011

Detrazione anche per immobili non abitazione principale?

Quando è possibile fruire della detrazione anche se l'immobile non viene adibito ad
abitazione principale?
L'immobile deve essere adibito ad abitazione principale entro 1 anno dall'acquisto e questa condizione deve
permanere per tutto il periodo d'imposta per il quale si chiedono le detrazioni. In assenza di queste condizioni,
non si perde comunque il diritto alla detrazione solo nei seguenti casi:
1. Trasferimento per motivi di lavoro: si ha diritto alla detrazione anche se l'unità immobiliare non è adibita
ad abitazione principale a causa di un trasferimento per motivi di lavoro avvenuto dopo l'acquisto. La
detrazione non si perde se l'immobile viene locato.
2. Ricovero in case di cura: non si tiene conto delle variazioni dell'abitazione principale dipendenti da ricoveri
permanenti in case di riposo o in centri di assistenza sanitaria, a condizione che l'immobile non venga
locato.
3. Forze armate e Forze di polizia: al personale in servizio permanente delle Forze armate e delle Forze di
polizia ad ordinamento militare, nonché a quello dipendente dalle Forze di polizia ad ordinamento civile,
la detrazione è riconosciuta anche se non si tratta di dimora abituale, essendo sufficiente che si tratti di
un immobile costituente unica abitazione di proprietà.

SPESE AMMESSE ALLA DETRAZIONE

PRIMA CASA
Gli oneri accessori sui quali è consentito calcolare la detrazione sono le spese assolutamente necessarie
alla stipula del contratto di mutuo.
Tra queste, si segnalano:
- l'onorario del notaio per la stipula del contratto di mutuo ipotecario;
- le spese di perizia;
- le spese di istruttoria;
- la commissione richiesta dagli istituti di credito per la loro attività di intermediazione;
- la provvigione per scarto rateizzato nei mutui in contanti;
- la penalità per anticipata estinzione del mutuo;
- le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione;
- le perdite su cambio, per i mutui contratti in valuta estera;
- l'imposta per l'iscrizione o la cancellazione di ipoteca;
- l'imposta sostitutiva sul capitale prestato.
Non sono ammesse alla detrazione, in quanto non assolutamente necessarie, le spese di assicurazione
dell'immobile, neppure qualora l'assicurazione sia richiesta dall'istituto di credito che concede il
mutuo, quale ulteriore garanzia nel caso in cui particolari eventi danneggino l'immobile, determinando
una riduzione del suo valore ad un ammontare inferiore rispetto a quello ipotecato.
• Non sono ammesse alla detrazione, in quanto relative al contratto di compravendita e non di mutuo:
- le spese di mediazione immobiliare (agenzie immobiliari);
- l'onorario del notaio per il contratto di compravendita;
- le imposte di registro, l'Iva, le imposte ipotecarie e catastali.
• Non sono ammessi alla detrazione gli interessi passivi eventualmente coperti da contributi concessi
dallo Stato o da enti pubblici in conformità ad apposite disposizioni di legge.
Nel caso in cui il contributo venga erogato in un periodo d'imposta successivo a quello in cui il contribuente
ha fruito della detrazione per l'intero importo degli interessi passivi, l'ammontare del contributo percepito
deve essere assoggettato a tassazione separata a titolo di “onere rimborsato”.

I principali tipi di mutuo

Mutuo a tasso fisso
Il tasso di interesse resta quello fissato dal contratto per tutta
la durata del mutuo.
Lo svantaggio è non poter sfruttare eventuali riduzioni dei tassi
di mercato. Il tasso fisso è consigliabile a chi vuole essere certo degli importi
delle singole rate e dell’ammontare complessivo del debito da
restituire sin dal momento della firma del contratto. A fronte di questo vantaggio l’intermediario spesso applica con-
dizioni più onerose rispetto al mutuo a tasso variabile.

Mutuo a tasso variabile
Il tasso di interesse può variare a scadenze prestabilite rispetto
al tasso di partenza secondo le oscillazioni del parametro di rife-
rimento, di solito un tasso di mercato o di politica monetaria.
Il rischio principale è l’aumento imprevedibile dell’importo
o del numero delle rate.
A parità di durata, i tassi variabili all’inizio sono più bassi di quelli
fissi, ma possono aumentare nel tempo, facendo così aumentare
le rate, anche in misura consistente.
Il tasso variabile è consigliabile a chi vuole un tasso sempre in
linea con l’andamento del mercato e può sostenere eventuali
aumenti dell’importo delle rate.

NOZIONE DI ABITAZIONE PRINCIPALE

Per abitazione principale si intende quella nella quale il contribuente e\o i suoi familiari
dimorano abitualmente.
Pertanto, la detrazione spetta al contribuente acquirente ed intestatario del contratto di
mutuo, anche se l'immobile è adibito ad abitazione principale di un suo familiare (coniuge,
parenti entro il terzo grado ed affini entro il secondo grado).
Nel caso di separazione legale, anche il coniuge separato, finchè non intervenga l'annotazione
della sentenza di divorzio, rientra tra i familiari.
Il divorzio, invece, determina la cessazione di ogni rapporto di parentela; tuttavia, al
coniuge che ha trasferito la propria dimora abituale potrebbe continuare a spettare il
beneficio della detrazione (per la quota di competenza) se, ad esempio, presso l'immobile
continuino a dimorare i propri figli.
La dimora abituale generalmente coincide con la residenza anagrafica, tuttavia il contribuente
può attestare - mediante autocertificazione - che la sua dimora abituale è in luogo
diverso da quello risultante dai registri anagrafici.
Non si possono avere più abitazioni principali nello stesso momento. La nozione di abitazione
principale deve essere sempre riferita a colui che chiede la detrazione degli interessi.
Ad esempio, nel caso in cui un genitore cede l'uso della propria abitazione principale al
figlio, andando ad abitare in un'altra casa di sua proprietà, è quest'ultimo immobile che
diventa abitazione principale, mentre quella ceduta in uso al figlio perde questa qualifica.
Se il genitore, invece, va ad abitare in una casa che prende in affitto, l'immobile occupato
dal figlio non perde la qualifica di abitazione principale ed il genitore conserva il diritto
alla detrazione degli interessi passivi.

Tassi di interesse Euribor

EURIBOR
04.2011
01 Mese1,166 %
02 Mesi1,211 %
03 Mesi1,338 %
04 Mesi1,439 %
05 Mesi1,535 %
06 Mesi1,635 %
07 Mesi1,713 %
08 Mesi1,789 %
09 Mesi1,880 %
10 Mesi1,953 %
11 Mesi2,025 %
12 Mesi2,106 %

mercoledì 6 aprile 2011

Mutuo surroga, soluzione

 

Mutuo surroga, soluzione 

La surroga del mutuo consente al mutuatario di ottenere la portabilità del prestito senza alcuna spesa accessoria: il cliente infatti può sottoscrivere una proposta di mutuo surroga con un nuovo istituto che pratica condizioni più convenienti senza cancellare la vecchia ipoteca e trasferendo la posizione dell'istituto di credito come nuovo beneficiario della garanzia ipotecaria ottenendo un trattamento economico più favorevole rispetto al vecchio contratto già in essere.
Il mutuo surroga proposto da Mutuo Arancio è un prestito immobiliare per il quale non sono previste spese notarili o costi accessori: il vecchio mutuo viene estinto senza l'applicazione di penali o imposte di sostituzione ed inoltre ING Direct pratica uno sconto sulle prime rate del nuovo mutuo sottoscritto.
Per accedere al mutuo surroga di mutuo Arancio, la durata del finanziamento non può superare i 40 anni e la durata minima del piano di ammortamento deve essere di 10. Per quanto riguarda invece l'applicazione del regime di interesse, la scelta può essere effettuata tra tasso fisso o variabile. In ogni caso è consigliabile controllare con attenzione tutte le condizioni e le clausole della nuova proposta che si intende sottoscrivere per la sostituzione e valutare con molta cura ogni dettaglio. Per maggiori informazioni visitate la gamma di prodotti Mutuo Arancio anche sul sito ufficiale all'indirizzo www.ingdirect.it nell'apposita sezione dedicata ai prodotti mutui casa.

Suggerimento pe mutuo

UniCredit Banca per la Casa, che tra l'altro dal 1 gennaio ha cambiato - ancora una volta - obiettivo unendosi con la UniCredit Consumer Financing per offrire, con i mutui, anche prestiti e carte revolving, ha anch'essa un Mutuo BCE, ma per saperne di più bisogna attendere la risposta del consulente. In effetti, tutte le banche sono tenute ad offrire un mutuo BCE e quindi nei prossimi giorni vi faremo sapere di più, andando a verificare le diverse offerte.

Il tasso di rifinanziamento della Banca Centrale Europea oggi è a quota 2,500%, forse a metà gennaio potrebbe scendere ancora, c'è chi sostiene che a fine anno sarà vicino all'1%. L'Euribor, invece, ha seguito negli ultimi mesi un andamento pericoloso, con una forchetta molto larga rispetto al tasso BCE, anche di oltre 1,5% punti base raggiungendo quasi quota 6%. Oggi, per fortuna, l'Euribor a tre mesi è quasi appiattito sul tasso BCE (vedi qui sotto). Il problema è un altro e riguarda l'offerta delle banche: ad esempio, il mutuo BCE di BPM ha uno spread dell'1,30% circa, mentre un mutuo a tasso Euribor della stessa banca può anche spuntare uno 0,80%. L'offerta di MPS alle giovani coppie con tasso BCE a 15 anni è di 1,8% di maggiorazione o spread, mentre il mutuo sempre per giovani coppie agganciato all'Euribor ha uno spread dell'1,55%. Vuol dire che oggi con Euribor si ottiene un tasso finito del 4,35% mentre quello agganciato al tasso BCE è pari a 4,30%. Rispondere alla prima domanda è quindi abbastanza facile: il mutuo BCE conviene, anche se le banche hanno trovato il modo per renderlo molto meno appetibile. Certo è che se l'Euribor dovesse ancora salire a causa di problemi sul mercato internazionale, il mutuo BCE sarebbe più vantaggioso. C'è da segnalare che per i mutui Bce, il tasso complessivo applicato secondo Banca d'Italia dovrebbe essere "in linea con quello praticato per le altre forme di indicizzazione offerte". Da questa frase capisco che lo spread non dovrebbe essere più elevato rispetto a quelli indicizzati all'Euribor. Si starà a vedere.
Suggerimento: trattate sullo spread, soprattutto se avete garanzie da dare. Se siete giovani e giovani coppie affidatevi anche agli enti locali. La Toscana, ma anche il Piemonte si stanno muovendo bene per le famiglie, ma mi auguro faranno lo stesso tutti gli enti locali che hanno la possibilità di istituire fondi di garanzia per ridare sicurezza alle famiglie soprattutto a quelle giovani e con figli.


EURIBOR IN TEMPO REALE

Seconda domanda: il tasso-di-Stato porta vantaggi e a chi?
Da gennaio un'altra novità: il tasso-di-Stato, come l'ho ribattezzato io, cioè quel 4% deciso dal Governo come soglia massima per i variabili è finalmente applicabile. Ma attenzione: solo per i mutui variabili che al momento della stipula erano stati sottoscritti a un tasso uguale o inferiore al 4% e solo per prime case e non di lusso. Per gli altri variabili, il tetto massimo rimane il tasso iniziale. Dimenticati per adesso coloro che hanno un tasso fisso o misto. In attesa coloro che hanno un variabile a rata fissa, che pagano cioé sempre una rata uguale, ma che hanno visto in quest'ultimo anno crescere a dismisura (anche 10 anni in più), il numero delle rate da pagare. Codacons ha già denunciato il fatto che c'è chi paga tassi usurai per il fisso anche superiore al 6-7%. Per costoro, almeno per adesso, non c'è niente da fare se non andare a rinegoziare in banca.
TASSO BCE
Di fatto poi il tasso-di-Stato oggi è quasi inutile, dato che tasso BCE ed Euribor sono ormai a quote basse tanto che con uno spread adeguato si riesce a restare anche al di sotto del 4%. In effetti rispetto a solo due mesi fa il risparmio per un tasso variabile di 100 mila euro è di quasi 50 euro al mese. Suggerimento: se avete un mutuo che rientra nel tasso-di-Stato fate attenzione che la rata di gennaio sia corretta e nel caso scrivete al direttore di Banca chiedendo che sia applicato il decreto. Le banche hanno tempo fino a fine febbraio per organizzarsi, ma la prudenza non è mai troppa. Mi auguro che questa volta le banche presentino una performace migliore rispetto a quella dei tempi della surroga (tra l'altro ad oggi pari che le surroghe effettuate siano circa 20 mila).


Terza domanda: a chi ha un tasso fisso cosa conviene fare?
In attesa che si prendano provvedimenti statali, rimane sempre la surroga e la rinegoziazione. Dato che un tasso variabile oggi è sul 4%, chi ha un fisso al 6% può accendere un altro mutuo a tasso variabile e con quello estinguere il primo mutuo a tasso fisso. C'è da considerare che ci saranno spese notarili da pagare, in questo caso e anche che nei primi anni si è pagato molto di interessi rispetto al montante finale. Inoltre, quando i tassi sono bassi è buona regola scegliere un fisso sul lungo periodo. Oggi, ad esempio, un fisso sui 15 anni varia dal 4,76% al 5,9%. Si tratta di tassi ancora interessanti per chi vuole stare tranquillo al riparo di future variazioni. Suggerimento: andate alla vostra banca a discutere come fare scendere la rata del fisso e poi scrivetemi così ne discutiamo. Una via si deve trovare sempre. Mi auguro che le banche siano davvero disposte al dialogo soprattutto quelle che hanno fatto molte difficoltà ai clienti circa le cartolarizzazioni. A questo proposito c'è da segnalare un'altra "buona azione" di Banca d'Italia che ha chiesto alle banche maggiore trasparenza nell'informare sui mutui e soprattutto ha ribadito che un mutuo cartolarizzato non perde nessuna delle sue prerogative compresa la possibilità di venire surrogato cioè trasferito ad altre banca o rinegoziato.

La rata di rimborso del mutuo

La rata di rimborso del mutuo

Aprendo un mutuo si assume l’obbligo di restituire alla banca la somma di denaro ricevuta in prestito, mediante il rimborso periodico di quote rateali, secondo quanto prestabilito nel contratto stesso.
La rata di rimborso del mutuo, pertanto, rappresenta la quota di rimborso periodico col quale gradualmente si provvede ad estinguere il proprio debito ed è costituita da una quota di rimborso del capitale mutuato (rimborso del prestito) e dalla quota di rimborso degli interessi maturati e di eventuali spese.
Normalmente si può scegliere se effettuare un pagamento mensile (ogni mese), trimestrale (ogni tre mesi) o semestrale (ogni sei mesi).
Le differenze maggiormente rilevanti si hanno, tuttavia, in base alla tipologia di mutuo che si è stipulato.
Se il mutuo è a tasso fisso, per esempio, si è soliti parlare di rata costante e fissa e cioè una rata nella quale vengono imputate quote di capitale e quote di interesse ed il cui importo è prefissato per tutta la durata pattuita per il rimborso.
Se si è stipulato un mutuo a tasso variabile la rata può essere altrettanto costante ma solo fintanto che non subentreranno variazioni del tasso d’interesse poiché in quest’ultima ipotesi l’importo della rata cambierà sino alla successiva ulteriore variazione.
Esiste poi quello che viene definito “mutuo a rata crescente” nel quale il rimborso viene predeterminato con riferimento alla durata del mutuo ma la rata cresce nel tempo in base alle condizioni pattuite con la banca. Le prime rate sono molto basse ed aumentano gradualmente, come previsto nelle clausole contrattuali.
È un mutuo ideato per coloro che hanno un reddito basso, ma con previsione di miglioramenti nel futuro prossimo.
Nei mutui a rimborso libero sono computati nella rata esclusivamente gli interessi mentre il capitale verrà corrisposto dal mutuatario in forma libera in base alle sue possibilità economiche.

Preventivo mutuo on line: ecco il migliore mutuo

l mutuo online, numero 1° in Italia (almeno uno dei migliori mutui) e’ sicuramente il sito chiamato: miglior mutuo.it; considerato il top del 2010 / 2011. Questo sito in tutta la sua semplicità e in tutta la sua ricchezza di contenuti, riesce ad offrire al richiedente un confronto di ben 150 mutui in differenti banche; in questo modo permette ai clienti di scegliere il mutuo casa più conveniente e magari con costi minori, presso la banche che vuole lui.

Estinzione anticipata mutuo

Le banche si tutelano da eventuali estinzioni anticipate concentrando gli interessi nelle prime rate che il mutuatario si troverà a pagare, in questo modo, con il passare del tempo, diventa sempre meno conveniente per il mutuatario estinguere in via anticipata il proprio debito.
L’ estinzione anticipata può essere invece conveniente in alcune situazioni, come nel caso in cui in presenza di un tasso variabile, si assista a delle variazioni del mercato monetario sfavorevoli  o desideri acquistare una nuova casa e quindi si abbia la necessità di accendere un nuovo mutuo.
Il mutuatario è tenuto a versare al mutuante un determinato importo monetario , questo viene calcolato percentualmente sul debito residuo che il mutuatario ha deciso di estinguere il mutuo in via anticipata. La banca a volte può affiancare alla penale di estinzione anticipata mutuo alcune spese di chiusura del mutuo, il cui importo è fisso e generalmente piuttosto contenuto.
Quindi si dovrà dovrà tener conto dei costi associati a questa procedura nel caso in cui il mutuatario abbia la necessità di cancellare l’ipoteca sul bene immobile acquisito.

Come fare per richiedere l’estinzione anticipata del mutuo

La richiesta deve essere fatta alla propria banca, di solito nella filiale erogante, attraverso un modulo di prenotazione dei conteggi per la cessazione del rapporto.
L’estinzione anticipata è gratuita, come abbiamo detto in precedenza, per i nuovi mutui mentre risulta a pagamento, ma con penali ridotte rispetto al passato, per i mutui erogati precedentemente al Decreto Bersani.
La banca calcolerà la somma che deve essere corrisposta per chiudere il mutuo, tenendo conto del capitale da restituire, della parte di rata in fase di formazione e di eventuali spese.
Una volta fatto questo, l’importo da corrispondere sarà addebitato sul conto corrente e sarà fornita la documentazione relativa al completo pagamento del mutuo.

Il Decreto Bersani

Il mutuatario, in base all’art. 40 del Testo Unico Bancario, ha la possibilità di estinguere anticipatamente il proprio debito, sia totalmente che parzialmente.
Grazie al decreto Bersani bis, chi ha la possibilità di chiudere anticipatamente un mutuo acceso dopo il 2 febbraio 2007 non è soggetto al pagamento di alcuna penale (a beneficio dell’istituto finanziatore). Se si desidera estinguere parzialmente il proprio prestito, si versa la somma di denaro utile a ridurre la parte restante del finanziamento e la rata sarà nuovamente calcolata. Nel caso di estinzione totale si versa alla banca tutto il capitale residuo.
Per quanto riguarda, invece, i mutui sottoscritti prima del 2 febbraio 2007, la legge prevede una riduzione delle panali previste da contratto.

Le diverse tipologie del Mutuo casa

Quando si decide di acquistare un’immobile, c’è la necessità di accendere un mutuo casa. Un mutuo è in poche parole, una quantità di denaro, anche elevata, che le banche concedono in prestito con l’obiettivo di acquistare, costruire o ristrutturare una casa.

Le diverse tipologie del Mutuo casa

Mutuo casaCi sono diverse tipologie di mutui casa che è possibile accedendere e che vengono incontro alle differenti esigenze e caratteristiche delle persone che ne hanno bisogno.
Tra i più diffusi sono i mutui prima casa, ovvero le soluzioni dedicate specifacatamente per chi ha intenzione di acquistare la prima casa, ovvero la casa in cui si abita.
I mutui prima casa prevedono delle particolari agevolazioni dal punto di vista fiscale, oltre che agevolazioni in termini di costi, che sono più bassi rispetto alle altre tipologie di mutuo. Si dicono anche mutui agevolati, appunto mutui che hanno alcune agevolazioni, ad esempio un tasso di interesse più basso rispetto ad altri, oppure di mutui giovani, indicati per le persone al di sotto dei 35 anni e che vogliono comprare casa.
Un altro tipo di prestito per la casa sono i mutui 100%, cioè mutui che finanziano il costo totale dell’immobile. Per avere un mutuo al 100% bisogna fornire delle garanzie maggiori rispetto ad un mutuo tradizionale, che invece copre nella maggior parte dei casi fino all’80% del valore dell’immobile.
Per chi già possiede una casa, ma deve rimetterla a nuovo esistono i mutui ristrutturazione, pensati per finanziare chi deve ristrutturare la propria abitazione. Si tratta di soluzioni che ti permettono di finanziare anche fino al 100% del costo dei lavori.
Inoltre un’altra tipologia sono i mutui seconda casa, delle soluzioni apposite fatte per chi ha già una prima casa e vuole acquistarne una seconda.
Come si può vedere, le soluzioni in termini di mutui ci sono tutte, basta solo capire e conoscere quella che è affine alla propria esigenza. Ricordate inoltre, che prima di sottoscrivere un mutuo dovete cercare di avere più preventivi di mutui di banche che riuscite, in modo tale da poter confrontare i costi e scegliere il migliore.

Agevolazioni previste

In arrivo nuovi incentivi destinati alle giovani coppie e saranno 300 i milioni di euro destinati alle politiche giovanili per il lavoro, la casa e l’istruzione. Il progetto si chiama ‘Diritto al futuro’ e presenta un pacchetto di misure per ottenere un lavoro stabile per i genitori disoccupati o precari con meno di 35 anni e con figli portando in dote un bonus di 5mila euro alle aziende che assumono a tempo indeterminato, e  accesso al mutuo per le giovani coppie con contratti atipici, che non posseggono altre case e il cui reddito complessivo non superi i 35mila euro.
Agevolazioni previste anche per gli studenti meritevoli attraverso un fondo di garanzia di 19 milioni di euro; 20 campus per il job placement dei migliori laureati e accordi vari con Regioni e Province. Scopo del progetto è creare 10 mila posti di lavoro a tempo indeterminato per i contratti atipici, concedere 10 mila mutui a giovani coppie di precari, investire 100 milioni di euro per l’impresa giovanile, il talento e l’innovazione tecnologica, mettere a contratto 20 mila tra i migliori neolaureati d’Italia.
E ancora, dare l’opportunità a 30 mila giovani meritevoli di investire sul proprio futuro e completare la propria formazione grazie a un prestito garantito e mettere a disposizione oltre 68 milioni di spesa coordinata con gli Enti locali a favore delle giovani. Fondi per circa 10 milioni di euro sono stati stanziati dalla regione Lombardia per i giovani che vogliono comprare la prima casa.
Dal primo dicembre 2010 al 31 gennaio 2011 le giovani coppie con un reddito inferiore ai 35 mila euro, che si sono sposati o si sposeranno nel periodo compreso fra l’1 luglio 2009 e il 30 giugno 2011 e i cui componenti non abbiano compiuto 40 anni alla data di presentazione della domanda, le donne in attesa del primo figlio, nubili o prive del coniuge per separazione legale, senza convivenza, per divorzio o decesso, i genitori soli con uno o più figli minori a carico e i nuclei familiari con almeno tre figli a carico potranno usufruire del contributo una tantum.
Il contributo sarà erogato in base al costo dell’immobile che si desidera acquistare e oscilla da un minimo di 5.000 euro (per case con un valore tra i 25.000 euro e i 100.000 euro) ad un massimo di 6.000 euro (per case con un valore tra i 200.000 euro fino a 280.000 euro).
Tre milioni di euro stanziati, invece, dal Molise sempre per l’acquisto della prima casa. Il progetto riguarda circa 100 famiglie che avevano contratto un mutuo per l’acquisto dell’alloggio per un importo pari o superiore al 50% del costo dello stesso nel periodo tra il 1999 ed il 2004.

Nuovi fondi per l’energia alternativa.


Novembre 30, 2010
In arrivo, per la fine dell’anno, nuove possibilità di finanziamento per le risorse finanziarie utilizzabili nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, della ricerca e dell’innovazione. Grazie all’intesa sottoscritta dal Parlamento Europeo e il Consiglio d’Europa, sarà costituito un fondo per sostenere le iniziative finalizzate allo sfruttamento di fonti di produzione di energia rinnovabile e all’efficienza energetica.
Nel fondo confluiranno gli stanziamenti non utilizzati nell’ambito del EERP – European energy recovery plan, il cui  residuo ammonta a 146 milioni e 340 mila euro, impiegabile dall’inizio del 2011 fino a marzo 2014 per iniziative mirate al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e insfrastrutture pubbliche e private, alla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia ricavata da fonti rinnovabili, a progetti di trasporto urbano a ridotto impatto ambientale.
L’approvazione ufficiale della costituzione del fondo da parte del Consiglio d’Europa dovrebbe avvenire entro fine 2010 ed entrare in vigore in tempi brevissimi.
Per quanto riguarda i fondi messi a disposizione del Ministero dello Sviluppo Economico con il Decreto 6 agosto 2010, dal prossimo giovedì 9 dicembre prenderà il via la gestione di tali risorse da parte di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione di investimenti e lo sviluppo d’impresa. Mezzo miliardo di euro (300 milioni dal Poin e 200 milioni dal Pon Ricerca) a disposizione delle imprese di Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, che potranno sottoporre all’agenzia i propri progetti nel campo dell’innovazione, della ricerca e del risparmio energetico inviando domanda in via telematica attraverso il sito www.sviluppoeconomico.gov.it.
Il ministero per l’Ambiente, infine, ha presentato l’avviso per i progetti in materia di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile. Li si intende co-finanziare per 1.500.000 euro.